venerdì 4 febbraio 2011

INCUBI

"Maria la Longa era lì, nella stanza, grande fino al soffitto, a fissarmi severa, e poi a due centimetri dalla mia faccia, nera come la peste, ad alitarmi addosso, a sibilarmi frasi che non capisco, a prendermi la testa tra le mani, a stringermela con forza fin quasi a spaccarmela, mentre i suoi occhi di fuoco mi scaricano addosso il fardello di rancore che quella casa ha in tanti anni accumulato. 
Sono stanco, ho bisogno di Valentina. Non ce la faccio più a stare qui.
Nelle orecchie continua a ronzarmi la voce di Maria la Longa, e le uniche parole che mi sembra di riconoscere sono: «Il fuoco… Tu devi…»
Che cosa devo, Dio santo, che cosa, di quale fuoco stai parlando?" (La gabbia criminale)

Nessun commento:

Posta un commento